La Giornata mondiale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo si celebra ogni anno il 21 maggio. Questa ricorrenza è stata istituita dall’UNESCO per valorizzare le culture diffuse nel mondo, ma soprattutto per porre un focus sul dialogo in quanto strumento di crescita, benessere e pace.

Sono numerose le iniziative che, in tutto il mondo, si svolgono per approfondire e divulgare valori come la diversità, la cooperazione e lo sviluppo sociale.

diversità culturale, mani che si intrecciano in segno di cooperazione

Diversità culturale: gli obiettivi della cultura nell’Agenda 2030

Come riportano i dati rilevati dall’UNESCO nel 2024, il settore della cultura rappresenta oltre 48 milioni dei posti di lavoro a livello globale. In particolare, si tratta di un ambito lavorativo che dà occupazione alle donne e ai giovani.

Nonostante queste potenzialità, quello della cultura è un settore che si sta ancora facendo spazio all’interno delle politiche pubbliche e della cooperazione internazionale.

La cultura riveste un ruolo fondamentale anche nell’Agenda 2030, in cui viene messo in risalto il dialogo tra l’impresa e le organizzazioni culturali.

Uno studio condotto da Civita tra il 2021 e il 2022 sul valore della cultura nello sviluppo sostenibile nell’ambito delle politiche aziendali si è soffermato sui seguenti pilastri: responsabilità sociale, sviluppo, competitività e trasformazione. Dall’indagine è emersa la necessità di un cambio di paradigma proprio nel settore culturale, il cui impegno è quello di comunicare, anche all’esterno, il proprio impatto sulla comunità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

Dopo la pandemia legata al covid-19, il settore culturale è chiamato anche ad affrontare una serie di sfide. Tra queste la formazione digitale degli operatori della cultura, il rapporto con le famiglie, il rapporto con le pubbliche amministrazioni, la collaborazione con il sistema scolastico nell’ottica dell’eliminazione delle disuguaglianze e il rafforzamento del rapporto tra spazi fisici e spazi virtuali.

Per questo è indispensabile promuovere l’inserimento della cultura nelle politiche di sviluppo di ogni ambito lavorativo, dalla scienza all’industria, passando per la medicina, la comunicazione e il sociale. Oltre a questo, si può favorire lo sviluppo del settore culturale attraverso la cosiddetta industria creativa.

La formazione: un punto di partenza

Un’altra consapevolezza che nasce dalle riflessioni sulla Giornata mondiale della diversità culturale riguarda la formazione. Dovrebbe essere il punto di partenza per gettare le fondamenta a uno scambio tra culture che si possa definire equo, costante e proficuo.

Proprio nei contesti legati all’istruzione, infatti, si apprendono i presupposti per coltivare valori essenziali come il rispetto reciproco, la condivisione, la comprensione e la pari dignità di tutte le culture e le religioni.

L’istruzione, dunque, si configura come un terreno fertile per lo sviluppo e la divulgazione della diversità culturale.