L’Emilia-Romagna guadagna ufficialmente un nuovo appellativo: non più “solo” packaging e motor ora è anche Data Valley!
Nel corso dei secoli, il territorio emiliano-romagnolo ha collezionato un numero infinito di soprannomi: da Dotta Grassa e Rossa alla Terra dei Motori, ha sempre rappresentato una culla fertile di progresso e imprenditorialità, sfruttando al massimo le proprie potenzialità.
Un approccio progressista che continua ad apportare innovazioni a livello internazionale, come è accaduto con il Tecnopolo di Bologna e l’arrivo del quarto super computer più potente al mondo, Leonardo.
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Che cos’è una Data Valley?
Con il termine “Data Valley” si intende un’area geografica specifica in cui si concentra un ecosistema dinamico di aziende, start-up, istituzioni accademiche e centri di ricerca attivi nel campo dell’analisi dei dati, dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali.
Una Data Valley è caratterizzata dalla presenza di realtà industriali dinamiche e interattive che si occupano di raccogliere, gestire, analizzare e interpretare grandi quantità di dati per trarne informazioni utili, prevedere tendenze e prendere decisioni informate.
Il progresso di questa tipologia di distretti è sopportato dalla collaborazione con rinomate istituzioni accademiche e innovativi centri di ricerca, impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie, algoritmi di intelligenza artificiale, tecniche di analisi e applicazioni innovative dei dati.
È infatti grazie a un ambiente così propenso all’innovazione e alla cooperazione, che le aziende possono scambiarsi conoscenze, competenze e risorse promuovendo l’avanzamento del progresso tecnologico.
Una solida economia industriale e la presenza significativa di aziende innovative permettono alla regione Emilia-Romagna di perseguire la via dell’innovazione tecnologica, alimentando al suo interno una fitta rete di esperti e strumenti in linea con tale obiettivo.
Lo spiega perfettamente il video racconto di Stefano Accorsi, girato all’interno del Tecnopolo di Bologna.