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Giovanni Aldini e la storia del dottor Victor Frankenstein 

Giovanni Aldini nacque a Bologna il 10 aprile del 1762.

Nipote dell’illustre scienziato Luigi Galvani, ricordato per i suoi esperimenti sull’elettricità animale, Aldini dimostrò sin da giovanissimo uno spiccato ingegno.
Studioso di fisica e filosofia, intraprese una florida carriera come ricercatore di fisica sperimentale all’Università di Bologna, grazie alla quale accumulò un importante patrimonio economico.

Soggetto estremamente curioso e portato per l’apprendimento, Aldini apprese perfettamente l’inglese, il francese e il tedesco – con cui scrisse molti saggi e dissertazioni – e divenne nel tempo un impeccabile divulgatore.

Girò l’Europa in lungo e in largo ottenendo svariati brevetti, fino a specializzarsi in applicazioni elettriche per l’illuminazione e in discipline mediche.

Giovanni Aldini: scienziato, artista e innovatore 

Oltre a fisico e innovatore, Giovanni Aldini fu un artista eccezionale e stravagante.

Era infatti solito organizzare veri e propri spettacoli in cui inscenava le sue scoperte in maniera assai teatrale, tanto che i giornali del 1802 e del 1803 riportavano quasi unicamente descrizioni dettagliate delle sue performance.

In quegli anni Giovanni Aldini si trovava a Londra dove eseguiva esperimenti spettacolari, per molti raccapriccianti: studiava gli effetti della corrente elettrica su cadaveri animali e umani cercando di ottenere contrazioni di muscoli facciali, movimenti degli arti e di corpi interi.

Aldini allestiva le sue dimostrazioni nel retro dei tribunali davanti a cui venivano eseguite le sentenze capitali: appena avvenute le impiccagioni prelevava i corpi e iniziava con gli esperimenti.

Non è quindi così difficile immaginare perché Mary Shelley abbia scelto di ispirarsi proprio allo stravagante fisico bolognese per la scrittura del suo celebre romanzo d’esordio: Frankenstein, ovvero il moderno Prometeo.

Mary Shelley e il dottor Victor Frankenstein 

Frankenstein; ovvero il moderno Prometeo è il celebre romanzo scritto da Mary Shelley e pubblicato nel 1818.

Considerato uno dei primi romanzi di fantascienza della letteratura occidentale e diventato un classico della letteratura gotica, Frankenstein racconta la storia del giovane scienziato Victor Frankenstein, che, spinto dalla sua sete di conoscenza e ambizione, da vita a una creatura attraverso esperimenti scientifici.

Il romanzo esplora temi importanti come la responsabilità scientifica, l’alienazione, la ricerca del potere e la paura del diverso. La creatura di Frankenstein, spesso erroneamente chiamata “Frankenstein” (che è in realtà il nome del suo creatore), è diventata un’icona della cultura popolare, spesso rappresentata come un mostro incompreso.

Nel romanzo di Mary Shelley, “la cosa” prende vita in seguito all’elettrificazione, un dettaglio che non può passare inosservato ora che abbiamo svelato studi e spettacoli di Giovanni Aldini.

Lo scienziato bolognese impiegò infatti gran parte della sua vita a studiare le applicazioni mediche dell’elettricità: considerato uno dei precursori dell’elettroshock, credeva infatti fermamente nelle potenzialità dell’elettricità.

Aldini e Valeriani: il testamento congiunto alla città 

A Milano Giovanni Aldini ebbe l’occasione di conoscere Luigi Valeriani e di lavorare per lungo tempo assieme a lui, instaurando un proficuo rapporto professionale e personale.

Colleghi e docenti all’Università di Bologna nello stesso periodo, non diedero però vita a veri e propri progetti comuni e la loro unione indissolubile avvenne solo a posteriori.

Alla sua morte Aldini lasciò infatti parte dei suoi averi alla fondazione della Scuola di Scienze Naturali di Bologna, destinata all’applicazione della fisica e della chimica alle Arti e ai Mestieri, includendo nelle sue volontà la proposta esplicita di legare tale lascito a quello similare del suo predecessore, l’economista Luigi Valeriani.

Oggi, l’Istituto tecnico Aldini-Valeriani celebra l’unione intellettuale di questi due illustri professionisti, rappresentando uno dei centri nevralgici della formazione tecnica del territorio.

Parliamo di tutto questo e di molto altro in Fabbrichiamo il Futuro – Il podcast.