Nel moderno mondo delle reti di trasporto la distribuzione e la vendita al dettaglio dipendono completamente dal packaging. 

Il packaging rappresenta il mezzo necessario per muovere e proteggere le merci, nel passaggio dal luogo della produzione a quello del consumo.

La confezione di un prodotto è anche un fondamentale strumento di informazione. Un media pubblicitario portatile che diventa parte integrante del prodotto stesso, ampliando notevolmente le sue iniziali funzioni.

Il territorio bolognese è – da quasi un secolo – la patria del packaging. 

Conta infatti un numero elevato di aziende leader nel settore del confezionamento, conosciute e stimate in tutto il mondo.

Proprio per questo motivo si è aggiudicata l’appellativo di “Packaging Valley”, conferendo lustro e importanza a un territorio dall’enorme patrimonio tecnico e culturale.

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Le origini del confezionamento e il predominio bolognese

Le origini di quello che possiamo considerare il packaging moderno risalgono alla fine del Diciottesimo secolo.

L’avvento della Rivoluzione Industriale cambiò completamente l’industria manifatturiera, scavalcando completamente la produzione limitata e il lavoro manuale.

L’introduzione della meccanizzazione su larga scala consentì improvvisamente la produzione di un numero considerevole di articoli. Nacque ben presto la conseguente esigenza di conservare, proteggere e differenziare il prodotto.

All’inizio del secolo successivo, il settore del packaging si ampliò ancora di più,  associando alla sua primaria funzione quella di rappresentazione del prodotto stesso. Le confezioni dei prodotti non erano più solo un involucro ma parte integrante di ciò che proteggevano.

L’industria del packaging iniziò quindi a lavorare sulla realizzazione di contenitori di ogni forma e materiale, capaci di rispondere ad esigenze funzionali ed estetiche.

La vera trasformazione che investì il mondo del packaging risale però agli anni Cinquanta, quando l’Europa venne a conoscenza del consumo di massa e dei relativi moderni sistemi di distribuzione.  Merce, acquirente, luogo di vendita e produttore erano i soggetti del mercato, tra i quali iniziarono a istaurarsi nuovi e proficui rapporti.

In Europa uno dei territori che sviluppò in maniera più consistente l’interesse per l’industria del Packaging fu sicuramente quello bolognese, capace di conquistare nel corso degli anni l’appellativo di “Packaging Valley”.

La storia dell’industria del packaging bolognese inizia nel 1927 quando Bruto Carpigiani entrò di buon grado a far parte di ACMA, un’azienda nata tre anni prima del suo arrivo.

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Packaging valley: un territorio che si estende da Bologna a Reggio Emilia

Oggi la Packaging Valley è la più grande concentrazione europea di industrie che producono macchinari per il confezionamento e si espande tra Bologna e Reggio Emilia.

In poche decide di chilometri si trovano più di 200 imprese specializzate nel confezionamento automatico che complessivamente producono un fatturato annuo che si aggira attorno agli 8 miliardi di euro.

Il distretto industriale bolognese conta oggi 630 realtà che si spalmano per tutta la provincia, 222 delle quali sono definite produttrici “pure”, poiché fanno – della produzione di macchine di imballaggio – il loro unico business.

Il settore del packaging risulta essere quindi un ulteriore motivo di vanto per il territorio bolognese. In continua evoluzione e con nuove iniziative alle porte, si conferma uno dei punti cardine dell’economia non solo regionale ma dell’intera penisola.