Quirico Filopanti, astronomo, politico, matematico e inventore a cui si devono i primi studi sul fuso orario, è tra le personalità che si sono distinte per intelligenza, perseveranza e spirito critico. Come Augusto Righi è stato un pioniere nel campo della fisica, così Filopanti lo è stato per l’astronomia.

La sua personalità poliedrica si è dedicata alla politica, alla scienza e all’impegno civile, lasciando un segno nel panorama culturale del territorio.

In questo articolo approfondiamo la sua vita, le sue opere e i motivi per cui, ancora oggi, le sue scoperte rappresentano un esempio di dedizione per le nuove leve.

La vita di Quirico Filopanti

Quirico Filopanti, il cui vero nome è Giuseppe Barilli, nacque nel 1812 a Riccardina di Budrio, nella bassa bolognese. Nei primi anni di studi, svolti in una scuola parrocchiale, Filopanti si distinse per la predisposizione verso la matematica e le materie scientifiche. Un’attitudine che successivamente, nel 1834, lo portò a conseguire la laurea in Matematica e Filosofia (al tempo unite) all’Università di Bologna. Sostenuto dal Comune di Budrio, proseguì gli studi in Ingegneria meccanica e Idraulica.

Nel 1837 decise di farsi chiamare Filopanti, il cui significato è “colui che ama tutti”.

Qualche anno dopo, nel 1848, ottenne la cattedra di Meccanica e Idraulica all’Università di Bologna, dove tornò nel 1860 dopo anni di esilio negli Stati Uniti d’America e in Inghilterra.

Filopanti morì il 18 dicembre 1894 all’età di 82 anni.

La scienza e l’importanza della pratica

L’idea di scienza coltivata da Quirico Filopanti è fortemente orientata alla pratica e alla cultura tecnica. Nell’ambito delle sue ricerche si è dedicato allo studio e alla realizzazione di ferrovie e acquedotti, oltre allo studio della posizione degli astri.

Nel 1836, attraverso prove ed esperimenti, Filopanti inventò un particolare tipo di idrometro per la misurazione del livello dell’acqua.

La sua consapevolezza lo portò a definire la cultura tecnica e scientifica come fonte costante di crescita e benessere sociali.

Il fuso orario: i primi studi

Nel 1858, nell’opera Miranda!, Filopanti pose le basi per l’invenzione dei fusi orari. Propose di suddividere idealmente la Terra lungo i meridiani in ventiquattro zone distinte, chiamate appunto “fusi”, ciascuna con un proprio orario, differente di un’ora da quello del fuso adiacente, mantenendo però invariati minuti e secondi. Il primo fuso, secondo la sua proposta, avrebbe dovuto coincidere con il meridiano di Roma.

Questa suddivisione avrebbe regolato il tempo locale, ma Filopanti andò oltre, immaginando anche un tempo universale che potesse fungere da riferimento stabile per l’astronomia.