Il 21 maggio, presso il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, si è tenuto l’evento “I diversi volti dell’intelligenza artificiale”, un’occasione di confronto tra esperti e professionisti per discutere del ruolo dell’intelligenza artificiale nel rilancio competitivo del sistema imprenditoriale italiano. Tre i relatori: Pasquale Borriello (CEO di Arkage) Marco Castaldo (AD di IdentifAI) ed Erika Andreotti (ingegnera e consulente in Studio Torta), ciascuno con un punto di vista specifico su impatto, rischi e regolamentazione dell’AI.
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale è emersa come una delle tecnologie più influenti del nostro tempo, capace di ridefinire interi settori produttivi e modelli di lavoro. Dalla sanità alla finanza, dalla logistica alla comunicazione, l’AI sta influenzando in modo sempre più profondo il modo in cui le imprese operano, prendono decisioni e interagiscono con i clienti. L’accelerazione nello sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, in particolare, ha aperto scenari inediti, ma anche sollevato questioni etiche, regolatorie e culturali.
Ne parliamo in questo articolo.
I volti dell’Intelligenza Artificiale
Una parte rilevante del workshop ha riguardato l’intelligenza artificiale generativa, una delle aree più dinamiche e dibattute del momento. Le tecnologie capaci di creare testi, immagini e contenuti in modo autonomo stanno rivoluzionando diversi ambiti lavorativi, offrendo nuove opportunità creative e operative. Tuttavia, è emersa con chiarezza anche la necessità di affrontare i potenziali rischi associati a un uso incontrollato di tali strumenti.
In particolare, è stato evidenziato come l’adozione non strutturata dell’AI generativa possa comportare criticità legate alla sicurezza dei dati, alla proprietà intellettuale, alla qualità dei contenuti e alla responsabilità legale.
Un altro tema chiave emerso durante l’evento è stato quello relativo alla regolamentazione. In particolare, è stata approfondita la cornice normativa europea in via di definizione, pensata per garantire trasparenza, tracciabilità e affidabilità nei sistemi di intelligenza artificiale, soprattutto quelli classificati ad alto rischio. L’approccio suggerito combina rigore tecnico e flessibilità operativa, con l’obiettivo di accompagnare lo sviluppo tecnologico in modo responsabile.
Allo stesso tempo, è stato sottolineato come la diffusione dell’AI debba essere sostenuta anche da un’evoluzione culturale. L’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità concreta per rilanciare la produttività e l’innovazione del sistema imprenditoriale italiano, ma richiede un impegno condiviso su formazione, governance e inclusione. La costruzione di un ecosistema digitale sano e competitivo passa dalla collaborazione tra imprese, istituzioni e cittadini.
Ce lo raccontano i nostri relatori in questo video.